Credo che l’emozione di certi istanti a volte si possa esprimere anche senza parole…. ecco, ho già detto troppo! 🙂 Ti voglio bene topix!
Pollo alla Messicana
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Premettendo che in famiglia siamo tutti dei gran mangiatori di pollo (a tradimento)…. Questo ē il piatto che mi tocca cucinare almeno una volta a settimana…. Io lo chiamo il pollo dei coraggiosi!!!!! Il piú coraggioso ė sicuramente Pisquy…e non solo per il peperoncino 🙂
Vi piace il piccanteeeee??? ma quanto piccante? Da uno a dieci….qui siamo a quota 8 il che ė grave :P!!!! Allora se vi sentite coraggiosi….. Pollo! In quarti, sovraccoscie, oppure come faccio io…petto di pollo a dadini (2 petti di pollo)… Come preferite!!!! Abbondante Olio in padella, due belle cipolle rosse (belle grossotte), altrimenti anche 3!!!!fate rosolare bene, salate e pepate con del buon pepe nero macinato fresco, e un cucchiaio abbondante di curry…. Non esagerate eh!!! Questo ė il pollo alla messicana non al curry!!!!! (Disse quella che mangerebbe pollo al curry anche mentre scrive la ricetta di quello alla messicana)!!!!!….. In effetti il curry c’entra poco con il messico ma serve….serve sempre!!!! Concentrato di pomodoro….circa metā dei tubetti standard….. Amalgamate bene! Aggiungete il pollo, precedentemente salato e pepato e marinato in soia salata e prezzemolo per almeno 3 ore .. Fate rosolare bene…… Rrrrrrosolare bene. Sfumate solo con acqua calda salata!!!!! Peperoni… Mezzo giallo, mezzo verde e uni rosso!! Tagliateli a quadratini di circa 2×2. Amalgamate bene!!! Adesso tocca a lui….al peperoncino…. Come e quanto ne volete… Ricordatevi che è il pollo alla Messicana e non quello della nonna!!!! Fate cuocere per un’oretta abbondate, a fine cottura, aggiungete il colpo di grazia di questo piatto. Fagioli rossi, a volontà, e mi raccomando non scolate il sughino….tutto dentro!!!!!! I fagioli sono già cotti, fateli solo riscaldare con il pollo. Concludete con una spolveratina di prezzemolo fresco. Io lo servo su una base di semplice piadina riscaldata….. E’ delizioso!!!
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Uova Ripiene
Le uova ripiene sono una soluzione velocissima per una cena al volo…. come si dice dalle mie parti “vanno via come il pane” sono veloci facili e vi garantisco che farete un figurone con i vostri ospiti! Grazie alla mia amica Nadia che una sera le ha fatte per un reggimento e …. non sono bastate!!!
Preparazione:
Bollite le uova e raffreddatele in acqua fredda. Piccolo consiglio: non buttate via l’acqua l’acqua dove avete bollito le uova… una volta fredda sarà un ottimo fertilizzante per le vostre piantine 🙂
Sgusciatele sotto acqua fredda corrente dividetele in due verticalmente e mettete da parte il tuorlo in una ciotolina. Lavate bene il bianco per togliere eventuali residui di tuorlo.
Amalgamate i tuorli con maionese tonno erba cipollina, pepe, sale, succo di mezzo spicchio di aglio, un filo d’olio e peperoncino macinato a piacimento. Fate una bella pappina densa ma non troppo! Con un cucchiaio riempite le cavità della metà dell’uovo!
E adesso…. adesso basta! 🙂 Già fattoooooooooooooo!???? Essìììì già fatto!!! Ve l’avevo detto che erano facili e veloci :)!
Grazia.it I WANT YOU!
Loro vogliono noi … e io voglio loro!
Come la mettiamo!? Vabbè…proviamoci!
Torta Pan di Stelle
Montare a neve fermissima la panna, unire la nutella e mescolare ancora bene.
Bagnare i biscotti nel latte, (lasciarli solo due secondi non inzupparli molto).
Fare il primo strato nella teglia con i biscotti.
Stendere sopra un generoso strato di panna e nutella e stendere in modo uniforme.
Continuare con un’altro strato di biscotti e crema, fino ad esaurimento degli ingredienti.
Verranno in tutto 3 strati di biscotti.
Spolverizzare sopra il cioccolato grattugiato e mettere in frigorifero per qualche ora prima di servire.
Insalata di Farro
Il Farro! Sazia e non fa ingrassare!!!
Povero di grassi, ricco di fibre, di vitamine e di sali minerali. Sazia e non fa ingrassare.
Triticum dicoccum , il farro propriamente detto o farro dicocco, di cui si parla in questa nota, il Triticum spelta , chiamato anche spelta o farro grande e il Triticum monococcum chiamato anche farro piccolo.
La specie “dicocco” (media) è la più coltivata in Italia, soprattutto nelle zone dell’Appennino centro meridionale, il farro grande è diffuso nel nord Europa e il farro piccolo è relegato a coltura di nicchia.La coltivazione di questa graminacea è iniziata circa diecimila anni fa, nella zona della Mezza Luna Fertile fra Iran, Iraq, Siria e Palestina; in Italia è arrivato per mezzo dei Greci che avevano colonizzato la parte meridionale della penisola, intorno al V secolo a.C.Gli antichi Romani lo usavano nei cerimoniali e come offerta religiosa: alle divinità contadine si offriva la “mola salsa” ovvero farro in chicchi o farina di farro miscelata con acqua e sale. Il solo farro, invece, si offriva a Ceres , personificazione della forza generatrice della terra, durante il periodo della semina ovvero delle “feriae sementivae”.Le spose romane portavano in dono al loro sposo un dolce o del pane di farro da consumare insieme: da questo gesto trae origine la parola “confarreatio” ovvero unione.La coltivazione del farro è stata rivalutata solo di recente, essenzialmente per le ottime proprietà nutrizionali.Con la farina di farro si realizza un ottimo pane, con un sapore molto simile a quello del pane bianco, ma più aromatico. È consigliabile scegliere farro decorticato o sbramato (cioè liberato delle sole glumelle, quindi il chicco integrale) anziché perlato , perché ha un più elevato contenuto in fibre: la riscoperta del farro per uso alimentare è collegato essenzialmente al suo elevato contenuto in fibre insolubili che favoriscono il corretto transito intestinale.